lunedì 7 gennaio 2013

L'INDIFFERENZA CHE UCCIDE - ARTICOLO


Ogni giorno siamo testimoni dell’aumento della criminalità. Indifferenza e omertà non fanno altro che amplificare questa corrente distruttiva

 
Di aggressioni e violenze di ogni genere, soprattutto a donne e anziani, potremmo riempire quotidianamente un giornale intero. Ne capitano tutti i giorni, più di quelle di cui veniamo a conoscenza. Il più delle volte, per paura, per vergogna, o per altri motivi, chi subisce un reato non lo denuncia.
Ma il punto cruciale non sono i reati in sé, sono il contesto in cui avvengono. I più succedono alla luce del sole, in posti affollati. In quasi tutti è presente lo stesso scenario: la folla assiste impassibile, come fosse la scena di un film, o fa finta di non vedere.
In ogni caso, la più totale indifferenza. Quell’indifferenza che permette al crimine di farla da padroni. Quell’indifferenza che uccide.
Viviamo tutti nella più totale insensibilità, nel più totale isolazionismo, curiamo solo il nostro “orticello”, come se fossimo entità separate di questo universo, entità separate tra loro anni luce.
Non è in questo modo che possiamo pensare di risolvere le cose. Indifferenza, omertà, menefreghismo, lamentela, semplice curiosità: non servono per combattere il costante aumento della criminalità. È tempo di ribellarsi ai soliti schemi e costruire una nuova epoca dove splendano umanità e cultura, e dove la sacralità della vita venga in ogni caso al primo posto.

“Non importa quanto cambino i tempi o quanto sia progredita una civiltà, in fin dei conti tutto dipende dal carattere delle persone. Le decisioni degli esseri umani determinano il loro destino e quello del resto del mondo” D. Ikeda (Maestro Buddista – La nuova riv. Umana, vol.7)

L’umanesimo, quello vero, quello in cui credo, non affonda le sue radici in un particolare sistema di credenze. Esso afferma semplicemente la sacralità della vita e che ogni individuo è in grado di realizzare una profonda trasformazione interiore coltivando la propria intrinseca natura.

Rammento un incidente d’auto di qualche anno fa: un uomo urtava con l’auto una donna. Lui aveva torto ma, forte della sua prepotenza, voleva aver ragione ad ogni costo. Mi fermai per portare la mia versione dei fatti, per supportare quella donna intimorita da tanta collera. Fui visto da entrambi come un extraterrestre: invece di far finta di nulla ero intervenuto! Fui accolto dalla tipica frase: “Perché non ti fai i c… tuoi che campi cent’anni?

Forse, non ho mai voluto campare cent’anni in preda all’oblio, nella più totale apatia e omertà. Inoltre, se interessarsi al benessere comune, al trionfo della giustizia, a far valere i diritti ed il rispetto di ogni essere vivente, se tutto questo vuol dire essere un extraterrestre, beh… ben felice di esserlo!

Articolo pubblicato da "Caffè News" al link
http://www.caffenews.it/svilupposostenibile/44487/lindifferenza-che-uccide/



Nessun commento:

Posta un commento